TORINO. Se torna, il passato può essere pericoloso. Per le vie del centro si aggira infatti un fantasma
alla ricerca di una spiegazione. Molte le domande a cui dare una risposta, troppi i misteri ancora da risolvere.
Sullo sfondo, il lato oscuro di Torino.
Sembra la trama di un film horror, ma è più reale di quanto si possa immaginare.
È l’Urban Escape Room, un
gioco di logica dove i concorrenti devono risolvere degli enigmi per «fuggire» e raggiungere lo step
successivo. Per la prima volta a Torino il gioco non si svolge al chiuso, come una classica room escape,
ma si snoda per le piazze e le
vie centrali della città. Storia, tradizioni e leggende si mescolano insieme, mostrando un volto della
città inedito e affascinante.
L’Urban Escape Room è stato lanciato ufficialmente nella giornata di ieri. Nasce dall’idea di Wesen srl,
società torinese che si occupa di progettazione musicale, archiviazione di testi orali ed esposizioni
interattive.
«Il gioco consiste in una sorta di caccia al tesoro che ha per oggetto elementi architettonici e
storici di Torino - spiega Marta Colangelo, fondatore di Wesen -. È un modo per conoscere la
storia della città in maniera più divertente e interattiva, anche perché le informazioni necessarie per
andare avanti vanno conquistate risolvendo una serie di enigmi nell’arco di 90 minuti».
A differenza delle classiche «escape room» ambientate in stanze chiuse, gli indizi in questo caso
vanno trovati osservando le strutture architettoniche di Torino. «Normalmente quando camminiamo
guardiamo in basso o a metà altezza. Nel nostro gioco invece è necessario alzare gli occhi e scoprire
“i piani alti” della nostra città, pieni di meraviglie di cui molte volte non ci accorgiamo».
La storia su cui si basa il gioco è ispirata alla macabra leggenda torinese della «bela Caplera»:
una giovane e bellissima donna ghigliottinata in piazza Carlina per aver tradito e ucciso il marito.
«Siamo partiti da questa leggenda e ci siamo inventati una storia d’amore tra lei e il boia che l’ha
giustiziata. Durante il percorso si incontrano poi una serie di fantasmi della nostra tradizione popolare.
E così fino in fondo, quando si scopre finalmente l’enigma».
Per giocare basta avere uno smartphone: ci si collega al sito internet di
https://www.mysteryhouse.it/ che di colpo si
trasforma nel diario perduto di un discendente della bela Caplera, a sua volta assassinato, dove si
trovano le informazioni necessarie per entrare nel vivo della storia.
Ai giocatori viene poi consegnato uno zainetto con il materiale per analizzare gli indizi che di
volta in volta verranno trovati. Prima di essere aperto al pubblico, il gioco è stato sottoposto a
numerosi test: «I giocatori che hanno fatto il test quest’estate, dicono che dopo aver
partecipato, hanno cominciato a guardare la città con un altro punto di vista».
Obiettivo raggiunto, dunque. Insomma, divertimento e conoscenza.
E non è solo per turisti. Divertendosi, i torinesi potrebbero, e dovrebbero, infatti scoprire
dettagli della propria città di cui non si erano mai accorti prima.